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martedì, maggio 09, 2006

Teoria della Gestalt

Gli studi sulla Teoria della Gestalt si sviluppano tra la fine dell' '800 e gli inizi del '900 in Germania.
I primi studiosi a formulare tale teoria furono il filosofo cecoslovacco Christian Von Ehrenfels, Max Wertheimer, Wolfgang Kohler, Kurt Koffka e Kurt Lewin.
La Teoria della Gestalt nasce dal tentativo di comprendere il formularsi di strutture ordinate nella realtà psichica e, primo fra tutti, Wertheimer capì che sono le configurazioni unitarie e non gli stimoli elementari a colpire l'organismo.
Si pose il problema di come uno stesso stimolo venisse percepito in modo diverso a seconda che si focalizzi una parte o un'altra come contorno della figura, l'esempio più classico è la famosa figura gestaltica dei due profili o del vaso, a seconda del punto focalizzato si interpreterà o l'uno o l'altro come sfondo.
Le illusioni ottiche sono alterazioni della percezione visiva, causate dal modo in cui i nostri occhi interpretano le immagini che osserviamo.
Wertheimer riuscì ad individuare una serie di leggi sulla percezione degli stimoli esterni; la legge più importante è la legge della pregnanza, ovvero ciò che viene percepito contiene una forma organizzata secondo il principio dell'organizzazione.
Tra le altre leggi ricordiamo:

  1. Legge della vicinanza: minore è la distanza di tempo e di spazio che separa gli oggetti di un insieme, maggiore sarà la tendenza ad associare quegli oggetti come appartenenti ad un sistema unitario;
  2. Legge della similarità: maggiore sarà la somiglianza tra gli elementi di un sistema più si tenderà a raggrupparli come appartenenti ad un sistema unitario;
  3. Legge del destino comune: gli elementi che si muovono allo stesso tempo verso la stessa direzione si tenderà a percepirli come unico oggetto;
  4. Legge della direzione: se un modello si muove nella stessa direzione di un altro, entrambi saranno percepiti come appartenenti alla stessa unità;
  5. Legge della forma chiusa: gli oggetti disposti secondo figure chiuse, regolari, simmetriche, anche se non lo sono graficamente, verranno percepiti come appartenenti ad una unità coerente;
  6. Legge della figura-sfondo: le figure vengono percepite prima dal contorno che viene percepito come sfondo;
  7. Legge dell'esperienza passata: agevola il riconoscimento degli oggetti familiari.

Le leggi più importanti per il web sono le leggi della somiglianza, della vicinanza e della chiusura; infatti raggruppando gli elementi con funzioni simili in un unico blocco percettivo si migliora l'usabilità del sito, diminuendo lo sforzo di apprendimento e di approccio dell'utente perchè aiutato dal layout in modo da diminuire le ambiguità.

La Percezione

La percezione è una complessa interpretazione della realtà; è quello stimolo che ci fa associare un significato agli stimoli esterni provenienti dagli organi di senso. Alcuni esempi di ambiguità percettive possono essere:

  1. I triangoli di Kanizsa: le tre torte nere, in base alla loro disposizione e forma creano l'illusione di un triangolo bianco con contorni anomali;
  2. Il cubo: fissandolo a lungo appare a volte concavo e a volte convesso;
  3. I profili di Rubin: profili umani o vasi.

L'interazione fra utente e sito web, da un punto di vista cognitivo, avviene attraverso la vista e più raramente l'udito. Quando l'utente affronta una situazione nuova cerca sempre degli appigli familiari e si utilizzano dei modelli mentali già riscontrati in passato.
Un sito poco coerente comporta scelte che devono essre integrate nel modello mentale, il quale si suddivide in consistenza interna e consistenza esterna.
La consistenza interna riguarda il rapporto fra le pagine di un singolo sito; la consistenza esterna è il rapporto tra un sito e gli standard del web.

Più la consistenza esterna e interna è coerente più il nostro sito sarà usabile.



Sitografia:
  1. www.ildiogene.it
  2. www.gestalt.it
  3. http://digilander.libero.it/IntelligenzaEmotiva/percezione.htm
  4. http://grafica.html.it

lunedì, maggio 01, 2006

Usability and Accessibility.

La normativa ISO 9241 del 1993 definisce l'usabilità "il grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d'uso".
L'usabilità è la proprietà che rende un sito web facile da navigare.
I principali attributi dell'usabilità definiti nel Sun Usability Lab sono:

  1. utilità;
  2. facilità di apprendimento;
  3. efficienza;
  4. facilità di ricordo;
  5. quantità di errori;
  6. soddisfazione.
Per rendere un sito web usabile è bene seguire dei piccoli accorgimenti durante la sua creazione:

  • controllare la grammatica;
  • non scrivere periodi troppo lunghi perchè affaticano gli occhi;
  • non scrivere il testo centrato ma allineato a sinistra per rendere la lettura più veloce;
  • usare il grassetto solo per le parole chiave, ma con parsimonia;
  • non sottolineare le parole perchè potrebbero essere scambiati per link;
  • non usare colori fantasiosi per il testo perchè "vibrano" e non rendono bene il contrasto come il nero sul bianco;
  • non usare modi di dire regionali perchè il sito è destinato a qualsiasi utente e quindi deve essere comprensibile a tutti;
  • scrivere preferibilmente con il carattere verdana;
  • tenere aggiornata la data di pubblicazione;
  • non usare gif animate perchè distraggono l'attenzione dal testo;
  • evitare sfondi psichedelici o sottofondi musicali fastidiosi;
  • quando si deve scrivere una lista di frasi è bene usare, come in questo caso, l'elenco puntato.
L'usabilità è intesa come buona organizzazione dei contenuti e della navigazione; l'accessibilità ha l'obiettivo di rendere accessibile e fruibile il contenuto dei siti a tutti gli utenti, siano essi disabili o con dotazioni tecnologiche ristrette o con software non aggiornati.
Il rapporto tra l'usabilità e l'accessibilità è di inclusione, cioè un sito per essere accessibile deve essere usabile.

Per essere sicuri di creare un sito web usabile basta seguire le massime di Grice:
  1. massima della quantità: scrivi quanto basta per dare l'informazione;
  2. massima della qualità: scrivi ciò di cui hai le prove;
  3. massima della relazione: sii pertinente;
  4. massima della modalità: sii chiaro.
Il modo migliore per attirare l'attenzione verso un determinato sito non è scrivere un titolo che catturi l'attenzione, ma un titolo che riassuma il contenuto della pagina; se l'utente è interessato a quel dato argomento continuerà a leggere; bisogna quindi mettere i concetti più importanti in cima e man mano scendere nei dettagli: questo tipo di scrittura si chiama a "piramide rovesciata".
Nel web bisogna essere concisi e chiari perchè se un utente incontra una pagina lenta nel caricamento o poco chiara nel contenuto passa subito avanti alla ricerca di un altro sito dimenticandosi del nostro e di sicuro la prossima volta non ci ritornerà.
Le differenze tra l'accessibilità e l'usabilità risiedono nella metodica, nel target finale, nella natura del progetto web e nei test.
Il WAI (Web Accissibility Initiative) è un organo interno al W3C che ha stabilito delle linee guida con l'obiettivo di fornire delle direttive affinchè il sito sia sviluppato in modo accessibile e visibile ad un numero sempre più vasto di utenti.
Le linee guida più utili sono le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines).

PRIORITA' 1: riguarda una serie di norme e di regole che devono essere rispettate per rendere le informazioni accessibili da parte di tutti gli utenti; riguarda la compatibilità con i vari browser da Netscape, Mozilla ed Explorer ai browser speciali usati dai disabili, come gli screen readers per i non vedenti.
PRIORITA' 2: riguarda una serie di norme e di regole che dovrebbero essere soddisfatte, altrimenti alcuni gruppi di utenti non potrebbero accedere alle informazioni.
PRIORITA' 3: riguarda una serie di norme e di regole che potrebbero essere soddisfatte per rendere l'accesso alle informazioni il più vasto possibile.

Come rendere accessibile una tabella.

Una tabella in html può essere "letta" in vari modi: o basandosi sulla interpretazione del codice, ad esempio dai browser testuali come Lynx; o basandosi sulla rilettura dello schermo, ad esempio dagli screen reader.

Il problema sorge quando si è in presenza di divisioni strutturali più complesse, in questo caso si ricorrerà ad un sommario, ovvero l'attributo "summary" dell'elemento "Table", cioè una descrizione più estesa dei contenuti della tabella; in presenza di altre divisioni strutturali oltre a quelle in righe e in colonne si useranno altri elementi:

  • CAPTION: didascalia che fornisce una breve descrizione degli scopi della tabella; ogni table ne può contenere solo uno;
  • THEAD: le righe della tabella sono raggruppate nella testa;
  • TFOOT: le righe della tabella sono raggruppate nel piede;
  • TBODY: le righe della tabella sono raggruppate nel corpo;
  • COL: consente di condividere gli attributi con varie colonne senza raggruppamenti strutturali; è un elemento vuoto e serve da supporto per gli attributi;
  • COLGROUP: crea un esplicito gruppo di colonne; struttura contemporaneamente le colonne del gruppo;
  • TH: contiene informazioni di intestazione;
  • TD: contiene informazioni di dati.
Definizione di browser.

Il primo browser internazionale fu Mosaic, sviluppato da NCSA, seguito poi da Netscape Navigator.
Attualmente il browser più diffuso è Internet Explorer prodotto dalla Microsoft.
Altri browser diffusi sono Mozilla, Opera, Netscape navigator, Safari e W3M (un browser testuale).
Il termine browser significa "sfogliatore di documenti web" ed è un programma in grado di interpretare il codice html e di trasformarlo in ipertesto.

Gli User Agent sono dei software destinati all'utente per l'accesso al web.
Tra gli user agent ci sono:
  • browser html;
  • browser testuali;
  • browser vocali;
  • browser comandabili col movimento dell'occhio;
  • browser per cellulari;
  • browser per palmari;
  • screen reader;
  • browser braille per i non vedenti.
In base al media cambiano le opportunità di visualizzazione dei fogli di stile: schermo, carta, palmare, dispositivo braille.
I fogli di stile riconoscono diversi tipi di media, tra cui:

  1. all: tutti i dispositivi;
  2. aural: sintetizzatori vocali;
  3. braille: dispositivi a lettura tattile;
  4. embossed: stampanti braille;
  5. handheld: dispositivi palmari;
  6. projection: proiettori per presentazioni;
  7. screen: lo schermo di un pc;
  8. tty: dispositivi con caratteri a larghezza fissa;
  9. tv: televisori.
Utilità dei CSS per l'accessibilità.

L'attributo media serve per impostare un foglio di stile per ogni tipo di supporto.
Adattare uno stile unico per tutti i tipi di browser è impossibile, bisognerà quindi creare dei fogli di stile appositi.
Si possono, ad esempio, impostare due stili alternativi lasciando la possibilità di scelta all'utente su quale dei due visualizzare in base al browser che sta utilizzando guadagnando in termini di accessibilità.


Sitografia:

  1. http://webdesign.html.it/guide
  2. www.usabile.it
  3. www.sequency.it/accessibilita/
  4. www.ifac.cnr.it/smid/accesso/accesso.htm
  5. www.liberliber.it/biblioteca
  6. www.wikipedia.org/wiki/Browser
  7. http://css.html.it/guide/